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Il padel non è una moda passeggera, lo dicono i numeri

di Manuel Parlato

Fatevene una ragione. Il Padel non è solo una moda passeggera, anzi. Chi lo considerava tale alle origini si sbagliava di grosso. La lista dei pentiti è davvero lunghissima, in cima ci sono gli ex tennisti con la puzza sotto al naso, che poi si sono convertiti alla “padella senza corde”; per non parlare poi dei beach tennisti convinti che l’unica moda fosse quella di giocare a piedi scalzi sulla sabbia e con la bandana in fronte e gli occhialoni da sole. Poi ci sono i modaioli, della serie “ci gioco perchè fa tendenza”. Ed ancora quelli che lo hanno scoperto durante la pandemia, quando era diventata l’unica via di uscita, lecita, per scampare alle zone rosse: mi faccio la tessera, non importa se sono negato. E via discorrendo. Morale della favola del padel, è che tutti si sono convertiti, chi più, chi meno, ma tutti nessuno escluso almeno una volta ha provato a giocare a padel. L’unica a beneficiarne è stata la FITP, alla Fit Federazione italiana tennis è stata aggiunta una P che sta per Padel.

Poi ci sono i nuovi imprenditori del padel, quelli che proprio durante la pandemia non sapevano come investire i propri risparmi. Ho un gruzzolo da parte, cosa faccio? Mi occorre un pezzo di terra così ci installo due campetti di padel, tanto poi se è un frutteto chiedo il cambio di destinazione d’uso. E vai con il padel. I campi sono usciti come funghi e dati lo confermano: i praticanti del padel in Italia hanno superato il milione. Sono precisamente 1,2 milioni. Più di un anno fa, quando l’esplosione di questa pratica era già nel pieno, erano 800mila. Il che significa che l’ascesa è costante e ancora in corso. Se poi si confrontano i dati – di qualunque voce – con quelli di qualche anno fa, la crescita è ancora più evidente. Si pensi, per esempio, al numero dei tesserati alla Fitp: nel 2019 erano meno di 9mila (8707), quest’anno – e i dati sono in costante aggiornamento – siamo oltre i 50mila: 51262, per la precisione. Tradotto: crescita del 489% in questi quattro anni.

Uno sviluppo percentuale a tre cifre negli ultimi anni che riguarda diverse voci statistiche, oltre a quella dei tesserati. Particolarmente di rilievo sono i dati relativi alle strutture, che più di altri sono il termometro della diffusione capillare di questa disciplina nella vita di tutti i giorni. Più persone giocano, più ci sono richieste e più si espande il numero di campi e strutture. Dal 2019 a oggi è cresciuto del 327% il numero di società affiliate (da 371 a 1584) e addirittura del 480% il numero di campi affiliati (da 681 a 3950). Allargando poi lo sguardo alla mappatura sul territorio nazionale, si evince che il totale di campi è attualmente di 6923 (+278% rispetto al 2020) e sono presenti 2650 circoli (+220% rispetto a tre anni fa).

SEGUE –